La filosofia è il pensiero che comprende l’assoluto. Esso è il pensiero stesso come presente nell’uomo e contemporaneamente essenza della realtà, ragione oggettiva che agisce nel mondo, logica oggettiva prima che soggettiva, categorie metafisiche prima che logiche.
L’acquisizione di tale conoscenza tramite scienza speculativa, la logica-metafisica, segna la fine della lotta tra l’autocoscienza finita, l’uomo, e quella infinita, Dio. La filosofia di Hegel, che contiene tale conoscenza, segna pertanto il raggiungimento del fine ma non della fine, della storia della filosofia, il compimento dell’illuminismo, il superamento definitivo sia della religione, in cui prevale l’autocoscienza infinita, sia dell’ateismo, in cui prevale invece l’autocoscienza finita. È la nuova religione razionale, unità di filosofia e religione, che Kant aveva concepito nel 1793 ed il giovane Hegel aveva recepito negli scritti giovanili.
Tutto ciò è contenuto nel capitolo finale delle lezioni sulla storia della filosofia.
L’introduzione a tali lezioni è anche fondamentale poiché chiarisce il modo in cui vada intesa e quindi esposta tale disciplina. Giacché essa consiste nel progressivo, lento svelamento al pensiero umano finito del suo valore di essere pensiero assoluto infinito, il suo percorso è svolgimento, sviluppo. Tale svolgimento è contraddistinto dal ritmo dell’Aufhebung, dal superare conservando, cosicché nell’ultima filosofia sono contenute tutte le precedenti. La storia della filosofia non è allora una galleria, in cui i vari pensatori si trovino casualmente l’uno accanto all’altro, quanto piuttosto una catena, in cui ogni pensatore è un anello agganciato al precedente, che egli presuppone.
La fondazione di ciò, la sua spiegazione non è ovviamente legata alla persona Hegel, ma oggettiva, indipendente dal filosofo: è il rapporto logico che lega le categorie del pensiero. Tale rapporto è dimostrato nelle Scienza della Logica. Questa opera contiene l’esposizione che le categorie stesse si danno, in quanto dall’una deriva l’altra secondo il principio della negazione prima e della negazione seconda: così di categoria in categoria si sviluppa secondo una propria logica immanente il tessuto categoriale del pensiero.
La Scienza della Logica, dunque la successione delle categorie, è la struttura portante della Storia della Filosofia. I filosofi non sono altro, infatti, che gli scopritori (i rivelatori, gli svelatori, i disvelatori) delle varie categorie, il cui processo di svelamento costituisce l’autocoscienza dell’essere umano.
Noi oggi presupponiamo tale lavoro compiuto prima di noi e lo studio della storia della filosofia altro non è che il ripercorrere tale cammino già percorso da chi ci ha preceduti per pervenire allo stadio attuale di autoconsapevolezza. Dunque, a noi sembra che nello studio della storia della filosofia abbiamo a che fare con qualcosa di esterno, di oggettivo, i personaggi storici che indichiamo come filosofi, in realtà però studiando il loro pensiero ci appropriamo del sapere dello spirito, quindi anche nostro, in quello stadio di sviluppo e corrispondente a quella determinata categoria logica.
In tal modo conoscenza dell’assoluto (logica-metafisica) e conoscenza dell’autocoscienza dell’assoluto (storia della filosofia) fondamentalmente coincidono. Quest’assunto hegeliano è importantissimo, poiché conferisce alla storia della filosofia e alla filosofia stessa un valore oggettivo e la dignità di scienza. Essa è, infatti, la vera scienza, quella che riguarda la conoscenza della verità suprema, dell’assoluto, e che viene presupposta da tutte le altre scienze, sia naturali, sia spirituali, come anche dall’etica.
Ciò deve essere oggetto di ricerca e verifica approfondite, perché non è chiaro se Hegel sia stato o non in grado di esporre in modo compiuto tale parallelismo e se tale parallelismo esista veramente proprio nello stesso ordine presentato dal filosofo. È una ricerca insomma da fare, ma resta la grande intuizione di Hegel, l’unico ad aver dato un fondamento scientifico alla storia della filosofia, sottraendola all’arbitrio individuale.
Tale concezione della storia della filosofia si trova nell’introduzione alle lezioni, al cui studio abbiamo dedicato il sesto incontro del nostro seminario.
(prof. Marco de Angelis)