Intensa giornata ‘dialettica’ a Urbino (post del 22-11-2017)

Intensa giornata dedicata alla dialettica, il 20 novembre 2017 all’Università di Urbino Il gruppo! FILEUROPA si è riunito dapprima di mattina per affrontare a mente fresca il testo sicuramente più difficile, ma anche più importante dell’intera tradizione filosofica: la Scienza della Logica di Hegel.

In esso il pensatore tedesco, pertanto a compimento il discorso kantiano della ‘ragion pura’, espone le categorie secondo un nuovissimo metodo, oggettivo e non soggettivo, poiché basantesi sulla logica immanente alle categorie stesse: la dialettica.

La dialettica ha avuto poi una fortuna storica immensa, si pensi per es. alla concezione marxiana della lotta di classe che si fonda appunto su tale teoria degli opposti, l’ossatura portante della dialettica.

Ma la dialettica non è solo il modo in cui agiscono e ‘vivono’ le categorie che costituiscono la struttura del nostro pensiero (causalità, necessità, possibilità, qualità, quantità, finito, infinito ecc. ). Esse sono tutti concetti puri, che poi noi esseri umani applichiamo a qualsiasi esperienza, a tutto ciò che costituisce l’oggetto del nostro pensiero. Non possiamo pensare che così, non abbiamo alternativa, noi siamo tale apparato categoriale puro. Ma le categorie, e qui risiede poi la differenza fondamentale tra Kant e Hegel ed il passo avanti che il secondo alla filosofia rispetto al primo, costituiscono anche la struttura stessa del reale, della Wirklichkeit, in quanto le cause sono oggettive,  la qualità è oggettiva, la quantità ovviamente anche e così via.

Quindi, colui o colei che studi la logica dialettica ed impari quindi a pensare in modo dialettico, si mette nelle condizioni di comprendere la vera struttura del reale, la logica del reale. Per questo motivo la Scienza della Logica di Hegel è assolutamente il testo fondamentale della filosofia, chi non lo abbia letto o capito o non sia stato istruito da un filosofo dialettico, avrà per tutta la vita difficoltà a comprendere la realtà, essendo questa appunto logica, razionale, dialettica, dunque divenire ma strutturato in modo logico.

Quali sono i principi fondamentali della dialettica? La prima triade essere-nulla-divenire, cui ci siamo dedicati in questa mattinata di studio oltre alla tematica relativa al problema del cominciamento, rivela che il primo principio, quello assolutamente fondamentale, è il divenire, lo sviluppo. Il nostro pensiero non è qualcosa di statico, ma di dinamico, si sviluppa, diviene. Ma così anche la realtà, essendo logica e ‘pensiero oggettivo’, non è statica,  ma dinamica, proprio come c’insegnano oggi le scienze sia naturali sia dello spirito, con le quali il sistema filosofico di Hegel, grande conoscitore delle scienze, è in totale accordo.

Il secondo principio è quello della negatività, ossia il divenire avviene tramite opposizioni, proprio per questo c’è dinamicità perché una qualsiasi affermazione nega il proprio opposto e tende quindi in qualche modo a superarlo, così entra in gioco il movimento, la dinamicità. Per es.: ora sono qui sazio, mi sento bene, ma pian piano si farà sentire la fame, la sete e, se non le soddisfo, muoio. Così il mio sentirmi bene, sazio e contento (affermazione) in realtà contiene in sé già la morte, la fine, dunque la negazione, se non mi muovo, mi alzo e mangio o bevo oppure lavoro per procurarmi degli alimenti.

Dunque uno stato di quiete, quale esso sia, che chiamiamo affermazione, contiene già in sé il proprio contrario, il negativo, ed il suo superamento costituisce la dinamica della vita, la dialettica, il movimento, lo sviluppo. La quiete insomma è sempre solo apparente, perché in essa già agisce il negativo, il suo opposto.

Abbiamo poi trattato di altri principi fondamentali (Aufhebung o ‘superare conservando’, creatività ecc. ) tutti costituenti la struttura portante dell’essere, dell’universo, della vita. Il file audio, che è a disposizione di chiunque ne fosse interessato, consente appunto di seguire anche nei particolari la giornata di studio.

Tutto è dialettica, dunque, il nostro pensiero come tutto ciò che esiste, capire la dialettica è allora fondamentale per capire l’esistente. La prossima volta andremo avanti con le altre categorie, in particolare approfondiremo l’esser determinato o esserci (Dasein).

L’incontro pomeridiano, continuando il percorso storico-filosofico intrapreso l’anno scorso, è stato dedicato ad Eraclito, non a caso il fondatore della dialettica. Hegel scrive, infatti, nelle proprie Lezioni sulla storia della filosofia che non c’è pensiero di Eraclito ch’egli non abbia ripreso nella propria filosofia.

Abbiamo letto gran parte dei frammenti rimastici del grande filosofo greco, che con la sua teoria del logos ha gettato le basi non solo della filosofia, ma anche della scienza moderna. La conoscenza è, infatti, possibile soltanto se presupponiamo un logos delle cose, una ragione delle cose, una causalità quale essa sia, perché se invece quel che accade non avesse delle cause, come faremmo mai a capirlo e conoscerlo?

La lettura di tali frammenti è stata non solo filosoficamente profonda, ma anche a volte spiritosa, perché Eraclito aveva un modo di scrivere simpatico e poi ci ha permesso di fare un ‘saltino’ alle origini della filosofia (e dell’Europa) circa 2500 anni fa, quando non si era accademici e compassati come oggi e quindi non ci si risparmiava nel criticare anche in modo piuttosto pungente gli altri filosofi.

Così abbiamo appreso dai suoi frammenti che per Eraclito Pitagora era ‘il capo degli ingannatori’,  cosa che ovviamente stimola il nostro interesse a capirne il motivo, per cui nel prossimo incontro, che avverrà presumibilmente lunedì 18 dicembre, per prima cosa leggeremo quel poco che è rimasto di o su Pitagora e cercheremo di rispondere alla domanda, del perché costui fosse ritenuto un ingannatore dal primo grande filosofo dialettico della storia.